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Gravidanza, veganesimo e alimentazione Gravidanza, veganesimo e alimentazione

Gravidanza, veganesimo e alimentazione


Gravidanza vegana: cosa non deve mancare nella nostra alimentazione

Nel 2050 un italiano su due sarà vegetariano

Alcuni sondaggi affermano che nel 2050 un italiano su due sarà vegetariano. Negli ultimi cinque anni la popolazione che si dichiara “veg” è rimasta complessivamente stabile: parliamo di poco più di cinque milioni di persone (tra il 7 e l’8% della popolazione). 

Le diete vegetariana e vegana devono prevedere l’impiego giornaliero di cereali, variando la scelta tra riso, frumento, mais, miglio, avena, orzo, segale, così come di legumi, di sorgenti proteiche quali la soia, la frutta secca, i semi oleaginosi (lino, zucca, canapa, sesamo, girasole), le uova e i latticini (esclusi però dalla dieta vegana), fino al seitan (un alimento, altamente proteico, ricavato dal glutine del grano). L’apporto di grassi è dato dall’uso dell’olio extravergine di oliva così come dagli oli di semi, di noci e di lino; ampio dev’essere inoltre l’utilizzo di verdure, specialmente crude, e di frutta. 

Oggi però vogliamo soffermarci sul versante vegano ed in particolare su che cosa si deve basare la dieta di una vegana in dolce attesa. 

creali e legumi

Una gravidanza Veg

Andiamo in questo articolo ad approfondire cosa succede in quella particolare fase della vita di una donna (vegana) che è la gravidanza in cui, è noto, avvengono importanti cambiamenti fisici che possono richiedere modifiche dell’alimentazione. Una corretta alimentazione, infatti, è fondamentale per garantire un buono stato di salute della mamma e del suo bambino. 

È di basilare importanza consumare regolarmente 5 pasti al giorno: colazione, merenda a metà mattina, pranzo, merenda a metà pomeriggio e cena. Frazionare i pasti può essere d’aiuto soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, quando la nausea può rendere difficoltoso completare il pasto, e nelle ultime settimane, a causa della compressione da parte del feto sullo stomaco. 

In gravidanza non è però necessario mangiare “per due”, ma semplicemente migliorare la qualità ampliando la scelta alimentare.

Cosa non deve mancare nell’alimentazione di una futura mamma veg

Vitamina D: ha un ruolo fondamentale sulla salute delle ossa ed è coinvolta nel differenziamento cellulare e nel mantenimento della salute neuromuscolare. L’esposizione della pelle alla luce solare, senza filtri solari, per 10-15 minuti al giorno (o 20-30 minuti di seguito 2 volte alla settimana) è il metodo più efficace per attivare la vitamina D. Se questo non è possibile, sarà allora indispensabile introdurre alimenti fortificati con vitamina D come alcune marche di latte di soia e alcuni succhi di frutta. Esistono inoltre integratori alimentari di vitamina D2 che, a differenza della D3, non è di origine animale. 

Vitamina C: dotata di proprietà antiossidanti è indispensabile in quanto rende attivo il sistema immunitario e favorisce la sintesi del collagene. Le fonti alimentari più generose di vitamina C sono quelle provenienti dal regno vegetale ed in particolar modo agrumi, kiwi, pomodori, peperoni e ortaggi a foglia verde. La vitamina C è inoltre un formidabile “potenziatore” dell’assorbimento del ferro contenuto nei vegetali. Aggiungendo vitamina C all’interno dei pasti condendo, ad esempio, l’insalata con succo di limone o bevendo acqua e limone permetterà un ottimo assorbimento del ferro introdotto tramite la dieta.

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